In un comunicato, Dara Khosrowshahi, che dallo scorso settembre è Ceo di Uber, rivolgendosi ad Alfabet/Google ha detto: «siamo partner, siete degli investitori importanti per Uber. Sicuramente siamo anche competitor. E se da un lato non saremo sempre d'accordo da qui in avanti, dall'altro concordiamo che l'acquisizione di Otto da parte di Uber avrebbe potuto essere gestita diversamente». Khosrowshahi ha detto di non credere che «segreti industriali possano aver raggiunto Uber direttamente da Waymo» né che Uber «abbia utilizzato alcuna informazione proprietaria di Waymo sulla tecnologia della guida autonoma» tuttavia Uber sta «prendendo provvedimenti accanto a Waymo per assicurare che il nostro Lidar e il nostro software siano esclusivamente frutto del nostro buon lavoro».
L'accordo, che ora dovrà essere ratificato dal tribunale, chiude un episodio imbarazzante per Uber che nei mesi scorsi ha visto la sua reputazione intaccata da più fronti, compreso uno scandalo per molestie sessuali e morali. Waymo aveva accusato Uber di furto di brevetti e tecnologie chiave per lo sviluppo delle auto senza conducente. Secondo l'accusa, un dei suoi ex ingegneri avrebbe rubato migliaia di documenti confidenziali prima di fondare la propria startup "Otto", acquisita in seguito da Uber nell'estate 2016. Leggi l'articolo completo su
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