Nella classifica piloti ha scavato un solco: di margine sul secondo, il norvegese Mads Ostberg (Citroen DS3), è di 66 punti. Le caratteristiche di Polo R sono quelle giuste: è un perfetto equilibrio tra affidabilità (9 ritiri tra tutte e tre le vetture dal 2013 in poi in 32 gare del WRC) e prestazioni (nessuno nel circuito vanta la potenza di Polo R o la sua accelerazione).
Oltre a primo posto di Ogier ci sono il sesto del finlandese Jari-Matti Latvala (sospensioni e forature i suoi crucci sardi) ed il trentaseiesimo di Andrea Mikkelsen, che aveva rischiato di doversi ritirare. Nella sintesi di Jost Capito, direttore i Volkswagen Motorsport, c'è tutto: “Per la nostra scuderia, il Rally d'Italia ha avuto molti alti e bassi, ma alla fine anche un lieto fine”.
“Il triplo successo in Sardegna è un grosso passo avanti nella classifica del campionato mondiale – ha proseguito – ma vale oro anche per Volkswagen nella classifica costruttori”. “Il Rally di Sardegna è tutt'altro che una passeggiata”, ha concluso ricordando come temperature e tracciato sottopongano i materiali pressioni estremamente pesanti. Tuttavia, proprio nel Power Stage, la prova finale, tutti i punti a disposizione se li sono spartiti i piloti Volkswagen.
Nel mondiale costruttori, che Volkswagen domina dal 2013 in poi (esattamente come fra i piloti ed i navigatori), la scuderia tedesca è salita a 179 punti, aumentando il vantaggio rispetto a tutti i rivali. È la conferma della validità del progetto “rally” portato avanti con Polo R e che riguarda anche la versione americana RX Supercar equipaggiata con un 2.0 litri da 560 cavalli e 850 Nm di coppia con uno spunto da 0 a 100 di 2,1 secondi.
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