«In una società come la nostra - ha detto - che vede l’automobile come uno dei veicoli maggiormente utilizzato per il trasporto privato, il marchio Abarth rappresenta qualcosa di più, un vero e proprio carattere distintivo. Non sta a me fare ipotesi su quello che sarà il futuro della mobilità - ha aggiunto - ma sta a me unire il nome di Carlo Abarth con Torino, una città che dall’industria automobilistica ha per decenni ottenuto molto, con l’auspicio che possa ottenere ancora in futuro, magari sotto il segno dello Scorpione». Per Roberto Giolito responsabile dipartimento Heritage di Fca «non è casuale la scelta del sedime intitolato e dimostra che i valori e gli ideali del grande patrimonio automobilistico torinese continuano ad animare l’attività della nostra azienda». Fra i presenti allo scoprimento della targa anche Arturo Merzario che cominciò la sua carriera di pilota proprio con lo Scorpione. «Carlo Abarth - ricorda - mi prese come un padre e mi fece ragionare, mi fece capire che le corse non erano solo essere veloci, scapestrati, incoscienti; mi insegnò come farle diventare un lavoro. E così è stato per 55 anni». Leggi l'articolo completo su
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