La situazione del far west al volante è infatti sempre più fuori controllo, tanto che l'Istat tra le prime cause degli incidenti stradali segnala la distrazione che, in crescita esponenziale, è sempre più spesso dovuta all'uso scorretto dei cellulari per parlare e stare sui social, leggere e mandare sms, da guidatori incuranti delle conseguenze di questa abitudine fuorilegge. Nell'ultimo anno, secondo il report dell'Istituto nazionale di statistica dedicato alla sicurezza stradale, sono state quasi 150mila le contravvenzioni scattate per questo tipo di infrazione alle norme sulla circolazione.
«Penso sia giunto il momento di valutare qualche intervento nel Codice della strada» sull'uso degli smartphone alla guida, ha annunciato Toninelli il trentun luglio rispondendo in audizione al Senato. «Penso sia il momento di inasprire qualche sanzione», aveva aggiunto il ministro sottolineando anche la necessità di fare cultura della prevenzione contro questa piaga. Oggi, Toninelli è stato ancora più esplicito e tornando sul tema ha precisato che «stiamo ragionando su un inasprimento delle sanzioni» per chi usa lo smartphone mentre sta guidando, «fino all'eventualità del ritiro immediato della patente». Naturalmente solo la pura repressione non basta, lo stesso Toninelli ha spiegato che «prima ancora di una scelta sulle norme, servono più controlli e una doverosa opera di sensibilizzazione culturale, specie tra i giovani: senza un cambio di mentalità, i risultati saranno sempre parziali».
Per il ministro dei Trasporti, il flagello degli incidenti causati dal cellulare al volante «è un fenomeno gravissimo, perché ha a che fare con le nostre abitudini più radicate e con l'idea, errata, che in fondo certe cose possano accadere solo agli altri.
Leggo.it