Quel numero - è stata poi la tesi della Securities and Exchange Commission, che il 27 settembre lo accusò di avere frodato gli investitori con quei “cinguettii” - ha a che fare con la cannabis (sostanza che per altro lui fumò all’inizio dello scorso settembre durante un podcast popolare in Usa, gesto punito dal mercato con un sell-off del titolo). «Sosteniamo che Musk sia arrivato a quel numero equivalente a un premio del 20% rispetto al valore di allora del titolo arrotondandolo a 420 dollari per via del significato che quella cifra ha nella cultura della marijuana», disse in una conferenza stampa Steven Peiki, della Sec lanciando le accuse di frode contro Musk (che poi patteggiò con l’autorità di borsa Usa).
La tesi allora sostenuta dalla Sec fu che così facendo Musk avrebbe fatto colpo sulla sua fidanzata. Il numero è un riferimento al 20 aprile, che in Usa si scrive 4/20, giorno in cui si celebra la cannabis. Un portavoce di Tesla citato dall’FT ha fornito una spiegazione che spazza via le insinuazioni piene di malizia. Prima di tutto, fissare un investimento minimo non è cosa insolita. Inoltre, la cifra di 420mila dollari non è stata decisa da Tesla ma dal suo studio legale Katten Muchin Rosenman, che ha fornito come è arrivato a quella cifra. Il titolo Tesla sale al Nasdaq dell’1,1% a 348 dollari. Da inizio anno ha aggiunto quasi il 5% e negli ultimi 12 mesi quasi il 3%. Leggi l'articolo completo su
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