È il manager automotive del momento, il leader designato del nuovo gigante Fca-Psa per i prossimi cinque anni. Il quarto colosso del settore che ha nel mirino la barriera dei dieci milioni di veicoli prodotti l'anno. Nato 61 anni fa Lisbona, Carlos Tavares ha studiato e lavorato a Parigi dove ha trascorso quasi tutta la carriera. Non proviene dalla finanza, la sua formazione è tecnica e nel 1981 fu assunto dalla Renault in qualità di ingegnere. Negli anni ha scalato tutti i gradini della società facendo ciò che più amava: progettare e collaudare. Pilota sopraffino, gli piace anche correre e tuttora partecipa a gare di auto storiche. Sempre con se non porta la 24 Ore, ma la borsa con tuta e casco, pronto a provare l'ultimo prototipo messo a punto dai suoi uomini.
Manager forte e dalle decisioni rapidissime, è stato il delfino di Carlos Ghosn in Renault-Nissan. Aveva la stima di Sergio Marchionne di cui è diventato l'erede e di cui dovrà portare avanti il lavoro fatto. Tavares ha fatto meraviglie con Peugeot e Citroen e poi, in un lampo, è riuscito a risanare anche la Opel. Ora l'attendono imprese inedite come portare ancora più in alto Jeep e Ram e soprattutto rilanciare l'Alfa Romeo, uno dei marchi con la tradizione sportiva più gloriosa rimasto il sogno proibito di un altro grandissimo dell'auto, l'ingegner Ferdinand Piech.
Giorgio Ursicino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Leggo.it