Nel dettaglio il parco circolante dei diesel a Roma risulta composto al 10,2% da modelli ante omologazione Euro (quindi molto inquinanti, da eliminare immediatamente) a cui si aggiungono un 2,8% di Euro 1 e un 10,6% di Euro 2, egualmente dannosi per l'ambiente. Il punto centrale del problema sollevato dal sindaco Raggi sta nelle auto omologate Euro 4 - la normativa entrata in vigore il primo gennaio del 2006 - che sono il nucleo più significativo nell'area della Capitale: ben 873.566 cioè il 32,6% del circolante diesel.
Vetture non vecchissime, di scarso valore commerciale ma che per molte famiglie rappresentano la soluzione alla mobilità individuale. Alla data indicata dalla Raggi, il 2024, queste auto saranno state in gran parte rottamate (come tutte le precedenti categorie) ma per arrivare a questo obiettivo, ipotizzando che vengano sostituite con modelli a metano che sono più “praticabili” di quelli elettrici e molto meno costosi, occorre che le Autorità varino adeguati incentivi.
Restano il 19,7% di modelli Euro 5 (dopo il gennaio 2011) e l'8,6% di moderne Euro 6 (arrivate dopo il settembre 2015) che non costituiscono certo un problema per l'ambiente. Molto diversa la situazione tra i commerciali - significativa fonte d'inquinamento a Roma - con un preoccupante 79,3% di veicoli circolanti ante Euro 5, quindi dannosissimi per l'aria della Capitale. Leggi l'articolo completo su
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