TORINO - La carenza dei microchip non dà tregua, i contraccolpi sono pesanti. Nel 2021 la produzione di Stellantis ha subito un calo del 6,1% sul 2020 e del 17,7% sul 2019. È il quarto anno consecutivo in rosso: dal 2017 - secondo un Report della Fim Cisl - si è perso un terzo della produzione se si mettono insieme vetture e furgoni, il 45% delle sole auto (da 743.454 a 408.526). Il Polo Torinese, la Maserati Modena e la Sevel sono le uniche realtà con una produzione superiore al 2020, ma soltanto Mirafiori supera i livelli del 2019.
Pomigliano e Melfi sono gli stabilimenti che hanno subito le maggiori perdite in valori assoluti. Dati preoccupanti che spingono il segretario nazionale della Fim Cisl Ferdinando Uliano a chiedere al governo di convocare al più presto due tavoli di confronto, uno per Stellantis e l’altro sull’automotive. «Nelle prossime settimane il Ministero dello Sviluppo Economico - afferma Uliano - deve convocare i sindacati e Stellantis, prima della presentazione del piano del gruppo prevista per l’1 marzo.
Si deve aprire un confronto con l’obiettivo di assicurare una prospettiva industriale e occupazionale positiva per tutti gli stabilimenti e gli enti.
La produzione di auto, pari a 408.526 segna un -11,3%, mentre quello relativo ai veicoli commerciali registra un leggerissimo aumento del 3,1%. Se si riportano i dati di produzione al periodo pre-Covid e quindi al 2019, la situazione è più negativa con le auto a -22,3% e i veicoli commerciali a -9,6%, quest’ultimi per la prima volta in negativo negli ultimi 12 anni. «Si stanno completando i 5,5 miliardi di investimenti - ha ricordato Uliano - previsti nel vecchio piano industriale di Fca per il periodo 2019-2021. A marzo 2021 è partita a pieno regime la produzione di Maserati Mc20 a Modena.
Dopo un ulteriore rinvio, in gran parte dovuto al problema semiconduttori e alla messa in protezione del lancio commerciale delle nuove auto, nel primo semestre 2022 sono previste le salite produttive del suv Grecale a Cassino e del suv Alfa Tonale (anche nelle due versioni ibride) a Pomigliano d’Arco, mentre le due Maserati Gt e Gc verranno prodotte nel Polo Torinese da settembre 2022». La mancanza di incentivi verso le motorizzazioni elettriche e ibride determinerà un impatto negativo sulle produzioni. «Se si concretizzeranno le stime circolate negli ultimi giorni di una riduzione del 50% dei volumi, potremmo avere un impatto negativo sulla 500e per la quale il 10 gennaio sarà avviato il raddoppio dei turni. Se il governo non varerà un piano per l’elettrico e l’ibrido, ci sarà un contraccolpo negativo sulle produzioni. Non si può tergiversare più», avverte Uliano che ricorda che solo nelle fabbriche di motori di Stellantis sono a rischio 6.000 posti di lavoro.
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