Sportività estrema. La base di partenza è la Lambo LP 570-4 con motore V10 5,2 litri da 570 cv. Un’auto di per sé già straordinaria, che in questa configurazione si presenta - a parità di motorizzazione - con alcuni ritocchi estetici e funzionali mutuati dal modello Super Trofeo. Su tutto, spicca il grande alettone posteriore in fibra di carbonio: non certo un “abbellimento” in chiave racing, ma un vero e proprio supporto aerodinamico in grado di triplicare il carico. Fa molto racing anche il cofano del vano motore asportabile, come d’abitudine per le auto da corsa. Stesso discorso per altri particolari come i grandi diffusori neri che spuntano nella parte bassa della coda, i cerchi da 19 pollici forgiati in nero lucido, le pinze freno verniciate (a scelta del cliente) in nero, giallo o rosso. Quanto all’interno, sono di serie i sedili “da corsa” in fibra di carbonio, optional quelli “normali”.
Made in Italy in primo piano. Come sempre sulle vetture di Sant’Agata Bolognese, non manca un richiamo all’italianità del progetto, esaltata da una vistosa decorazione tricolore lungo la fiancata: un dettaglio significativo, nonostante la proprietà della tedesca Audi. Look a parte, l’allestimento della Gallardo Squadra Corse ha richiesto anche una “cura dimagrante” per contenere il peso: 70 i chili risparmiati rispetto alla 560-4 (totale 1340 kg), utilizzando senza risparmio la fibra di carbonio. Il risultato di tutto ciò è un rapporto peso/potenza di 2,35 kg/cv. La Gallardo SC diventa dunque una supercar in grado di passare da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi (10,4 sullo 0-200) e di raggiungere la velocità massima di 320 km/h. Il divertimento di guida dovrebbe essere assicurato, anche se il cambio resta il robotizzato a 6 marce (un po’ datato). Il prezzo dell’”ultima Gallardo” (dopo 14.000 unità prodotte in nove anni) sarà di 230.000 euro circa. Leggi l'articolo completo su
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