Si trattava della “trasformazione” in quattro ruote di un triciclo De Dion - all’epoca uno dei veicoli che stavano diffondendo la mobilità a motore - e che impiegava la trasmissione ideata da Louis che, come molto spesso è accaduto nella storia delle grandi "menti", dopo il liceo era stato bocciato all’esame di ammissione all’Ecole Centrale e aveva invece fatto tirocinio nell’officina di Leon Serpollet, costruttore di vetture a vapore. Nel 1899 la Société Renault Frères vende la sua prima “voiturette” 1 CV Type A ad un amico del padre dei tre neo-imprenditori. Le qualità dinamiche di questa auto sono, per il tempo, così impressionanti, da far letteralmente scoppiare la passione dei francesi per le Renault.
Nel 1903 l’azienda passa a costruire in proprio anche i motori (prima li acquistava da De Dion-Bouton) e nel 1905 arriva dalla Société des Automobiles de Place un grande ordine - quello per i taxi AG1 - che farà conoscere il nome e il marchio della Renault (non c’è ancora la losanga) a tutti i parigini e, successivamente, anche ai londinesi. Nel 1908 vengono prodotte 3.575 unità, cifra che fa della Renault il più grande produttore automobilistico del tempo. È l’inizio di una grande storia, anche di espansione fuori dai confini francesi, che attraverso successi, momenti di crisi, grandi “invenzioni”, accordi industriali e importanti acquisizioni, ha portato alle attuali dimensioni del Gruppo franco-nipponico guidato da Carlos Ghosn. Leggi l'articolo completo su
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