Un segnale chiaro sullo stato di salute nel Gruppo e una miscela esplosiva per il titolo della Losanga alla Borsa di Parigi, dover ha ceduto fino al 4,54%, per attestarsi poi al -1%, mentre Fca (+2,5%) e Peugeot (+2,9%). Queste ultime sono al lavoro per realizzare ciò che non era riuscito a Renault, convolare a nozze entro il marzo del 2021. Quanto alla crisi di Renault, che ha in agenda la revisione dell’alleanza con Nissan, Le Maire ha detto di aspettare i «piani globali del presidente Jean-Dominique Senard» sia sull’alleanza con i giapponesi sia per la casa francese, guidfata ora da Luca De Meo. In prospettiva ci sono tagli ai costi stimati dalla stampa francese in 2 miliardi di euro con la chiusura di ben 4 impianti. Quanto a Flins, secondo fonti vicine a Renault, non si tratterebbe di una vera e propria chiusura, ma di una riconversione. Ma al di là del singolo impianto, secondo Le Maire «ciò che conta è la strategia di lungo termine di Renault, come intenda garantire che domani i veicoli elettrici saranno prodotti in Francia» e che di questi la Francia diventi «il centro mondiale per la produzione di Renault».
Lo Stato è azionista al 15% di Renault, che oggi «si gioca il futuro» secondo Le Maire, che non ha ancora dato il via libera ad un prestito da 5 miliardi di euro per rimetterla in carreggiata. È di pochi giorni fa la notizia del crollo del mercato automobilistico europeo, che ha perso complessivamente nel mese di aprile il 78%. Il tutto dopo un 2019 difficile, che ha visto Renault chiudere in perdita per la prima volta in 10 anni, passando da un utile di 3,3 miliardi a un rosso di 141 milioni. Leggi l'articolo completo su
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