In Austria, la Renault ha completato due giornate di lavoro: la veccha RS18, in livrea nera come la nuova RS20 nei test invernali di Barcellona dello scorso febbraio, il 16 giugno è stata guidata da Daniel Ricciardo che ha coperto 115 tornate. Il 17 giugno invece, è stato il turno del compagno Esteban Ocon, arrivato addirittura a quota 145 giri. La scelta del Red Bull Ring è stata figlia di motivi logistici, così da evitare quarantene al personale delle sedi di Enstone (telai) o Viry-Chatillon (motori) necessarie se fosse stato preferito un circuito in Francia o Inghilterra. Ricciardo e Ocon hanno così provato sullo stesso tracciato che ospiterà i primi due GP in calendario, il 5 e 12 luglio.
Risvolto interessante a livello sportivo, ma che ad Helmut Marko, consulente Red Bull, non è andato giù: "È stato un grande successo che Projekt Spielberg abbia affittato la pista a un team rivale. Diciamo che è stato un gesto generoso", ha affermato sarcasticamente a Speedweek. Il Red Bull Ring è chiaramente di proprietà della multinazionale austriaca, ma la società che lo gestisce ("Projekt Spielberg", appunto) è autonoma rispetto alla squadra di F1. Il disappunto di Marko questa volta è legittimo, a maggior ragione considerando che la Red Bull Racing non può utilizzare il suo modello di due anni fa: era ancora spinto dalla power unit Renault.
A due passi dalla propria sede, la Racing Point ha ha effettuato il 17 giugno il suo mini-test sul circuito corto di Silverstone, il "National" da 2.638 metri. Al volante Lance Stroll, il primo pilota a cimentarsi di nuovo con una monoposto 2020 dalle sessioni di febbraio a Barcellona."Bello tornare in macchina", ha commentato il canadese in un video pubblicato sui social, munito dell'ormai inevitabile mascherina. Leggi l'articolo completo su
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