Da allora l’andamento dei prezzi è monitorato dall’authority che, con con il suo bollettino, fornisce «l’unica analisi corretta», in grado di avere una copertura ampia, controllando 2 milioni di targhe. Stando al report dell’Ivass, l’Rc Auto è diventata sempre più economica, con un trend di riduzione che prosegue seppure con un passo meno spedito (-0,3% su base annua). Tuttavia il prezzo spesso lo fa la città. Tra Napoli e Aosta la differenza ammonta così a 246 euro a sfavore della prima. Pesa la diversa rischiosità e il Sud solitamente sconta una classe più alta. Proprio per tutelarsi dai rincari, nel Mezzogiorno molti autisti hanno optato per la scatola nera, che consente di registrare i principali dati di utilizzo del veicolo. L’inserimento della ‘black box’ nei contratti, infatti, dà diritto a una riduzione del premio.
Cosa che fa gola soprattutto dove si paga di più. Ecco che nella provincia di Caserta oltre il 60% delle sottoscrizioni la prevede, mentre a Bolzano ci si ferma al 3%. La diffusione della scatola nera, che a livello nazionale si aggira sul 20%, è sicuramente uno dei fattori che sta dietro al calo dei prezzi, contribuendo anche a ridurre i dislivelli su base territoriale. Le tariffe sono poi sensibili all’età, con conti più salati per gli under25. Anche coloro che cambiano di frequente compagnia, i cosiddetti switchers, appartengono a una classe di Bonus Malus più elevata. D’altra parte è chi versa cifre già alte ad essere incentivato a cogliere le occasioni del caso.
Il punto dell’Ivass sulla Rc Auto arriva in una fase delicata per l’Istituto, che rischia di rimanere paralizzato. Non sono stati, infatti, ancora rinnovati i due consiglieri, che con il presidente formano il Consiglio. Già in regime di prorogatio, il 15 febbraio scadranno definitivamente. Non solo, la presenza di almeno uno di loro è necessaria per costituire validamente il direttorio integrato, dove, oltre ai vertici della Banca d’Italia, siedono il presidente e i due consiglieri dell’Ivass. Leggi l'articolo completo su
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