Costruita nella fabbrica tedesca di Saarlouis, la Focus “riveduta e corretta” da Ford Performance si fa notare, esternamente, per l’assetto ribassato, le prese d’aria più ampie, lo spoiler posteriore, l’estrattore dal quale spuntano gli scarichi e altri piccoli dettagli mirati a sottolinearne la sportività. Ma il top sta sotto al cofano: è il 4 cilindri 2,3 litri EcoBoost derivato da quello della Mustang, con una dote di 350 cv e una coppia di 450 Nm, elevabile per qualche secondo a 470 grazie all’Overboost. Punti di forza: l’iniezione diretta, la doppia fasatura variabile degli alberi a camme, il turbocompressore twin-scroll, la trazione integrale supportata dal Torque Vectoring Control.
Ma non solo: la modalità di guida Drift è un valore aggiunto che regala ingressi in curva a velocità sostenuta e recuperi di traiettoria prodigiosi, grazie al trasferimento di potenza al posteriore. E ancora: il cambio è un manuale a 6 marce, ma con il supporto del launch-control l’accelerazione 0-100 avviene in 4,7 secondi. La velocità massima è di 266 km/h, quanto basta per farne la RS più veloce di sempre. La Focus RS è un’auto stradale, utilizzabile tutti i giorni, ed è acquistabile a un pezzo tutto sommato ragionevole (da 41.500 euro).
Ma il meglio di sé lo dà in pistadove ci ha regalato sensazioni vicine a quelle di un’auto da corsa. Ciò detto, basta selezionare la modalità Normal (in alternativa alla succitata Drift, a Sport e Truck) per renderla meno aggressiva, quasi docile, assicurandosi tra l’altro consumi ragionevoli. La Focus RS è l’orgoglio di Ford Performance, con vendite record in 42 Paesi, Cina compresa. Va bene anche in Italia, ma potrebbe andar meglio se non fosse penalizzata dal superbollo. Ciò detto, da noi è in crescita la richiesta delle Ford ST: una pattuglia di vetture strette parenti delle RS, di cui fanno parte la piccola Fiesta con motore EcoBoost 1.5 da 200 cv, la Focus 2.0 litri da 250 cv e quella con il diesel TDCi da 185.
Leggi l'articolo completo su
Leggo.it