"La gestione - precisa una nota - ha consentito di assorbire comunque i costi fissi degli stabilimenti produttivi in Europa, India e Asia, impattati dalle normative sanitarie per la prevenzione dal Covid-19" e la contrazione dell'Ebitda è stata del 19% a 39,8 milioni. Il risultato operativo si è dimezzato a 10 milioni e l'utile netto si è ridotto a 3,1 milioni di euro (7,8 nel 2019). Gli stabilimenti di Piaggio, assecondando le misure restrittive del Governo, sono stati chiusi da lunedì 23 marzo al 3 maggio. Lunedì scorso il gruppo ha riaperto gli stabilimenti produttivi di Pontedera, Noale e Scorzè e Mandello del Lario. "Non è possibile determinare con un sufficiente grado di affidabilità gli eventuali impatti che potranno influenzare il settore di riferimento nel corso del 2020, tenuto peraltro conto che l'emergenza potrà avere un impatto importante anche sulle scelte di mobilità dei singoli a fronte della riapertura delle città e dei luoghi di lavoro. In questo quadro di generale incertezza, Piaggio - sottolinea una nota - continuerà a lavorare per rispettare impegni e obiettivi e per continuare a offrire il massimo supporto a clienti e concessionari".
Dal punto di vista tecnologico è alla ricerca di nuove soluzioni ai problemi della mobilità grazie all'impegno di Piaggio Fast Forward (Boston) e di nuove frontiere del design da parte di PADc (Piaggio Advanced Design center) a Pasadena; più in generale il gruppo "conferma l'impegno a contenere eventuali perdite momentanee di produttività dovute all'emergenza Coronavirus con una sempre più forte attenzione all'efficienza dei costi e degli investimenti, nel massimo rispetto dei principi etici". Leggi l'articolo completo su
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