La crisi dettata dal Covid-19 ha bloccato le vendite delle McLaren stradali, supercar ad alto costo, e di conseguenza le entrate in cassa sono ferme. Anche per via di alcuni sponsor che hanno per il momento bloccato i finanziamenti, Brown è stato costretto ad ipotecare la bellissima factory con sede a Woking, a nord ovest di Londra, impegnando anche una parte della ricca collezione di vetture storiche, il tutto con l'intervento della banca JP Morgan. Questo permetterà di recuperare almeno 300 milioni di euro. Di fatto, è la stessa operazione messa in piedi dalla Williams con l'intervento di Michael Latifi, padre del pilota Nicholas.
La McLaren aveva chiesto aiuto al Governo inglese per un prestito stimato in 150 milioni di sterline, ma gli è stato rifiutato. Nel frattempo, nel mese di marzo i partner di Mumtalakat, fondo sovrano del Bahrain da anni coinvolto nella squadra, aveva portato nella cassa della McLaren 300 milioni di sterline. La factory britannica conta ben 4.000 dipendenti divisi tra la sezione F1 e produzione delle vetture stradali e una buona parte di essi sono stati messi in cassa integrazione. A fronte di questa difficile situazione, si capisce come Brown sia uno dei principali sostenitori del budget cap, la nuova regola per cui dal 2021 le squadre di F1 non potranno spendere per le monoposto più di 145 milioni di dollari. Leggi l'articolo completo su
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