La colpa di tante abitudini sbagliate va individuata in tanti stili di vita frenetici, compulsivi, competitivi. «Che fanno degli altri conducenti come degli ostacoli o degli avversari da superare, trasformando le strade in piste di formula uno e la linea del semaforo nella partenza di un gran premio. In un simile contesto - ha aggiunto il Papa - a incrementare la sicurezza non bastano le sanzioni, ma è necessaria un’azione educativa, che dia maggiore consapevolezza delle responsabilità che si hanno nei confronti di chi ci viaggia accanto».
Anche alla polizia ferroviaria il Papa riserva parole di incoraggiamento. «Siate misericordiosi». Anche il settore ferroviario, rileva il pontefice, «ha bisogno anch’esso di manutenzione e investimenti strutturali, la cui insufficienza ogni giorno procura disagi a milioni di pendolari e viaggiatori e non di rado, purtroppo, come la cronaca recente ci ha mostrato, causa incidenti anche mortali. Quello che incontrate ogni giorno nelle ferrovie è come un microcosmo, dal quale passano le realtà più diverse e con il quale viaggiate, per offrire sicurezza, prevenzione e repressione dei reati».
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