A bordo della First Edition, la versione da 400 cv oggetto del nostro test, tutto è sotto controllo, semplice, anche per i neofiti di guadi e strade bianche. Merito, in buona parte, del Configurable Terrain Response, qui al suo debutto. Il sistema consente ai più esperti la regolazione precisa delle impostazioni del veicolo, mentre chi è agli inizi può totalmente affidarsi al rilevamento automatico delle condizioni, così che l’ auto di adatti alle condizioni del terreno. Prima di diventare LA nuova Defender, d’altra parte, questa vettura è stata sottoposta ad oltre 60mila test, rigidissimi, come quello degli impatti sostenuti e ripetuti o i milioni di chilometri macinati in tutto il mondo: dai 50 gradi dei deserti ai quaranta sottozero dell’Artico, fino alle Montagne Rocciose.La trazione permanente, la trasmissione automatica a due gamme di velocità e differenziale posteriore autobloccante assicurano che il veicolo possa eccellere sulla sabbia del deserto come sulla tundra gelata dell’Artico. A bordo, riesce a coniugare la semplicità di un’ auto nata per essere ‘strapazzatà al confort da berlina di classe superiore. Sedili completamente configurabili, e ampio spazio per i passeggeri, coniugati a rivestimenti interni che pur studiati per resistere a sporco, polvere, fango (i tappeti gommati sono una delle chicche) non sfigurano certo in contesti urbani.
Due le versioni, si diceva: la 110 (quattro porte) e la 90 (due porte, in arrivo) a passo più corto e più agile. Nel corso dell’anno si affiancheranno anche un paio di modelli commerciali. Modulabili gli interni di Defender 110: a 5, 6 e 5+2 posti. Il sesto posto è una madeleine, un ricordo del passato. Si monta al posto dell’ampio bracciolo centrale fra le poltrone anteriori, come nelle prime Land Rover. Assieme, posto anteriore e fila aggiuntiva, stranamente, non si può. Fra le novità anche il cambio sul cruscotto. Rivoluzione totale anche sotto: il nuovo pianale D7x è una monoscocca in alluminio, che accoglie le sospensioni indipendenti pneumatiche o a molle, e consente le più recenti soluzioni di elettrificazione. La nuova architettura offre un’altezza da terra di 291 mm. Sulla 110 gli angoli di attacco, dosso e uscita sono rispettivamente di 38, 28 e 40 gradi (in altezza Off-road). La profondità massima di guado di 900 mm è supportata dal Wade del Terrain Response 2 mentre sull’asciutto il dispositivo ClearSight Ground View rende visibile l’area antistante le ruote anteriori.
La maneggevolezza, cifra distintiva di Defender, si ritrova anche su strada. Nonostante la mole e le linee caratteristiche, si muove agilmente e consente lunghi viaggi su strada in totale confort. E il potente V6 dell’ auto della nostra prova non è mai a corto di spunto. Ampia la gamma di propulsori diesel e benzina, cui si unirà un ibrido Plug-in. Nella gamma benzina un 4 cilindri P300 ed un potente 6 P400, con tecnologia Mild Hybrid. In alternativa, sono a disposizione un paio di quattro cilindri diesel - il D200 ed il D240 - entrambi con consumi pari a 7,6 l/100 km ed emissioni di CO2 di 199 g/km. «La nuova Defender rispetta il passato, ma non ne è prigioniera», aveva promesso Gerry McGoven il responsabile del design di Land Rover. E l’ha mantenuta. Leggi l'articolo completo su
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