«Ripristinare la fiducia dei consumatori è essenziale per le prospettive di crescita della nuova alleanza». Lo ha detto l'amministratore delegato di Nissan-Renault Carlos Ghosn nel corso della conferenza che ha seguito l'accordo tra la terza casa auto giapponese e Mitsubishi Motors, quest'ultima coinvolta nello scandalo delle emissioni truccate. Ghosn ha citato come esempio il successo dell'alleanza in corso da 17 anni tra Nissan e Renault, e ha detto che il marchio Mitsubishi sarà salvaguardato e favorito nelle prospettive di espansione nella nuova entità.
La Nissan, con l'operazione annunciata oggi, diventa il principale azionista della Mitsubishi Motors approfittando del crollo del 40% del valore di mercato dei titoli Mitsubishi nelle ultime 3 settimane, che ha seguito lo scandalo dei test sulle emissioni truccate. Nissan rileverà il 34% del capitale azionario di Mitsubishi per una cifra pari a 237 miliardi di yen (1,9 mld di euro), aumentando la sua presenza sul mercato del sud est asiatico, in particolare la Tailandia, dove Mitsubishi è presente con i modelli di minicar, e che offre maggiori prospettive di crescita rispetto al mercato domestico. I due gruppi hanno vendite combinate a livello globale per 9,59 milioni veicoli, poco dietro il terzo gruppo mondiale General Motors.
A metà maggio la Mitsubishi aveva ammesso di aver manipolato i test sui consumi energetici di almeno 4 modelli di minicar, 2 dei quali prodotti per la stessa Nissan, e riconosciuto di aver contraffatto altre rilevazioni su diversi autoveicoli sin dal 1991. L'azienda che era stata già coinvolta in uno scandalo nel 2000 potrebbe adesso essere obbligata a rimborsare i clienti e restituire le sovvenzioni del governo. La Nissan - che non è stata coinvolta nello scandalo, punta a restituire maggiore credibilità al gruppo tramite l'approvazione di nuove riforme e la nomina di un nuovo presidente a capo della nuova entità. Lo scandalo ha causato un dimezzamento delle vendite dei modelli di minicar per entrambe le case auto nel mese di aprile.
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