La Nexo a idrogeno, sottolinea Andrea Crespi, direttore generale di Hyundai, è un veicolo «frutto di tecnologie all’avanguardia». «Con un singolo pieno, in appena 5 minuti, riesce a garantire un’autonomia fino a 666 chilometri», ricorda il manager. Per Crespi, quella di Bolzano è una «tappa fondamentale nello sviluppo della mobilità a zero emissioni, con la consegna di una flotta prima e unica nel suo genere in Italia».
Le celle a combustibile, il motore elettrico, la batteria e i serbatoi di idrogeno funzionano in sinergia. Quando l’idrogeno passa alla batteria, viene scomposto in protoni ed elettroni. Il flusso di questi ultimi creato nella cella a combustibile fornisce elettricità per alimentare il motore elettrico, mentre i protoni reagiscono con le molecole di ossigeno nell’aria generando calore e acqua, che costituisce l’unica emissione della Nexo. «L’aria purificata non utilizzata nella cella a combustibile viene reimmessa nell’ambiente attraverso lo scarico, contribuendo alla riduzione dell’inquinamento da polveri sottili», assicura il costruttore.
Dal 2013 in poi, quando l’amministrazione locale ha avviato il piano che ha preso vita attraverso vari progetti (Chic, Life, Mehrlin e Jive), lungo le strade altoatesine hanno circolato una trentina di Hyundai. L’attuale parco a idrogeno è composto da venti modelli coreani (920.000 chilometri già percorsi), i più avanzati dei quali sono 10 nuovissima Nexo. Ufficialmente a listino a 75.000 euro, il suv a celle a combustibile è omologato a cinque posti. Ha un abitacolo avveniristico con un ampia consolle centrale in posizione più elevata rispetto a quella delle auto “tradizionali”. È li che sono posizionati i comandi più comuni.
Dallo schermo a sfioramento da 12,3’’ si regolano le altre impostazioni e si può seguire il funzionamento dell’auto. Che dispone di un “conto alla rovescia” che ricorda la distanza dal distributore più vicino, assolutamente indispensabile in Italia dove per il momento ce n’è uno soltanto, a Bolzano. In Alto Adige e lungo l’Autostrada del Brennero, ne riferiamo in basso, ne dovrebbero sorgere un’altra decina mentre Eni sta lavorando alla realizzazione di un impianto a Milano.
Il passo di quasi 280 centimetri assicura uno spazio notevole agli occupanti. La velocità massima è di 179 km/h per bilanciare le esigenze relative alla percorrenza con le prestazioni. Il Suv a idrogeno è spinto da un motore elettrico da 163 cavalli che ha una coppia generosa, 395 Nm: in base alle impostazioni di guida, c’è anche la Eco+, si possono regolare alcuni parametri per incrementarne l’autonomia. I serbatoi hanno una capacità di oltre 6 litri, vale a dire che un rifornimento completo costa un’ottantina di euro a Bolzano (11,29 euro al chilo, Iva esclusa), una ventina più che in Austria.
Il pieno, insomma, non è esattamente economico, ma il Suv a idrogeno non solo viaggia senza inquinare, ma è anche versatile nonostante i suoi 2.300 chilogrammi di peso. In base alla configurazione dei sedili, il bagagliaio ha una capacità compresa fra i 461 ed i 1.466 litri. Che è importante considerando che si tratta di una sorta di laboratorio viaggiante, peraltro con un design accattivante. E con elevatissimi standard di sicurezza, come confermano le 5 stelle EuroNcap assegnate nell’ambito del programma europeo di valutazione di cui fa parte anche l’Automobil Club d’Italia. Fra i grandi Suv, la Hyundai Nexo è addirittura risultata la migliore. Leggi l'articolo completo su
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