«Sono particolarmente orgoglioso di accettare la conferma a presidente di Nautica Italiana e grato a tutte le aziende associate per aver voluto accordare la propria fiducia non solo a me e al nuovo comitato di presidenza, ma alla continuità di un progetto innovativo, strategico per il presente ed il futuro del nostro comparto” ha dichiarato Tacoli, rammentando però che il settore “è sì galvanizzato dalla ripresa dei mercati, ma anche chiamato a fronteggiare nuove e complesse sfide».
Il rinnovo delle cariche al vertice di Nautica Italiana ha offerto l’occasione per fare il punto sullo spirito del nuovo mandato che – è stato detto – “sarà improntato ad alcuni obiettivi fondamentali come la piena trasversalità nella rappresentanza di tutta la filiera d’eccellenza del Made in Italy, la tutela della tradizione e la capacità di connetterla con i mercati globali, supportando in particolar modo le piccole e medie imprese e i territori”.
Il presidente dell’associazione nata tre anni fa su iniziativa dello stesso Tacoli e di un gruppo di fuorusciti da Ucina ha assicurato, nella prima dichiarazione affidata alla stampa, che tra i propositi per il futuro c’è anche la «mano tesa a tutte le altre forze, istituzionali e associative, che vogliano collaborare per rimettere la nautica al centro dell’agenda nazionale ed europea». Sembrerebbe un tentativo di riconciliazione con Ucina, tuttavia nell’ambiente nautico permane un forte scetticismo sulla possibilità che ciò avvenga. Leggi l'articolo completo su
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