Anche le alimentazioni indicano un innalzamento del mix: le auto a gasolio – più costose di quelle a benzina – nei primi 9 mesi del 2016 pesano di più dello scorso anno (56,9% contro 55,3%) nonostante il costo del carburante abbia toccato i minimi da alcuni anni a questa parte. Quest’ultimo ha invece tagliato le gambe a Gpl (da 8% a 5,5%) e Metano che è passato da 4,1% a 2,5% andando addirittura al 2% in settembre, sorpassato dall’ibrido: 2,5% che porta il dato tendenziale al 2%, identico a quello registrato dal noleggio a lungo termine nei primi 6 mesi tanto che Aniasa si aspetta 6mila ibride a Nlt entro la fine dell’anno che, su 220mila unità totali previste, sono il 2,7%.
Qui si assiste ad una polarizzazione più netta: crescono di più le city car di segmento A (+21%), vanno a rilento le segmento B (+5%) e C (+13%) mentre marciano a passo veloce le D (+18%), le E (+23%) e persino le F (+24%). Esplosivo l’aumento delle multispazio (+124%), crescono Suv (+27%) e crossover (+21%), a conferma di una netta inversione di tendenza sul downsizing delle flotte messo in atto negli anni precedenti e del definitivo sdoganamento delle ruote alte da parte delle aziende. Si dimezzano le elettriche, ma qui parliamo di quantità residuali sulle quali, oltre alla mancanza di incentivi e rete, pesano le attese per i nuovi prodotti che promettono autonomie nettamente maggiori del passato.
Il noleggio e le società manifestano comunque dinamiche diverse tra di loro e anche rispetto ai privati: per il primo il diesel pesa ancora il 71,3% nei primi 8 mesi dell’anno contro il 74,3% dello stesso periodo del 2015 mentre tra le società risale dal 58,2% al 59,9%.
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