ROMA - Dopo otto mesi di cali il mercato dell'auto dell'Europa Occidentale (Ue+Efta+Regno Unito) registra a settembre il primo segno positivo dell'anno. Le immatricolazioni - secondo i dati dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei - sono state 1.300.050 con un incremento dell'1,1% sullo stesso mese 2019. Da inizio anno sono state vendute 8.567.920 auto, il 29,3% in meno dello stesso periodo dell'anno scorso.
Fca ha immatricolato a settembre in Europa Occidentale (Ue più Efta più Regno Unito) 77.807 auto, l'11,8% in più dello stesso mese del 2019, con un aumento della quota dal 5,4 al 6%. Da inizio anno le immatricolazioni del gruppo sono 490.200, in calo del 33,9% sull'analogo periodo del 2019. La quota passa dal 6,1 al 5,7%. Tra i brand del gruppo, Jeep immatricola quasi 14.800 vetture, con una crescita del 24,7%, e raggiunge una quota dell'1,1% (+0,2%) rispetto a settembre 2019. Lancia, con poco meno di 4.700 registrazioni, registra un aumento delle vendite del 12,4%, con quota allo 0,4% (+0,1%). Fiat nel mese immatricola quasi 53.900 vetture (+10%) e ottiene una quota del 4,1% (+0,3%).Sostanzialmente stabile Alfa Romeo, con oltre 4.100 immatricolazioni e quota allo 0,3%. Oltre alla crescita ottenuta in Italia, dove Fiat Chrysler Automobiles incrementa i volumi del 17,5% in un mercato che cresce del 9,5% (Jeep +24,3%, Fiat +19,1% e Lancia +12,5%), altrettanto positivi sono i risultati ottenuti in Germania e in Spagna.
La crescita del mercato europeo a settembre "è certamente modesta, ma è significativa perché potrebbe rappresentare l'inizio dell'inversione di tendenza dopo il disastroso impatto del coronavirus sulle vendite dei primi otto mesi". Lo sottolinea il Centro Studi Promotor che considera decisivo "il ruolo degli incentivi varati in molti mercati che hanno favorito soprattutto le vendite di vetture elettriche e ibride plug-in, anche se in valori assoluti le loro immatricolazioni sono ancora modeste e quindi il recupero deriva anche da un migliore andamento delle vendite di vetture con alimentazioni tradizionali". "Il segnale positivo di settembre non può certo far dimenticare il quadro catastrofico che si sta delineando per l'intero 2020" commenta il Centro Studi Promotor secondo il quale "l'auto in Europa Occidentale chiuderà il bilancio 2020 con una perdita di immatricolazioni assolutamente severa". "Per una ripresa significativa del mercato dell'auto, in quel che resta del 2020 e soprattutto nel 2021, sono necessarie tre condizioni - spiega Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - e cioè che i governi varino politiche di sostegno al settore dell'auto più incisive, che non vi siano nei prossimi mesi nuove fermate dell'attività produttiva e che i primi segnali di ripresa dell'economia, dopo il crollo della prima parte del 2020, si consolidino e si rafforzino". Tutti i mercati dell'area fanno registrare cali a due cifre e particolarmente pesante è il quadro dei cinque maggiori paesi con contrazioni del 25,5% per la Germania, del 28,9% per la Francia, del 33,2% per il Regno Unito, del 34,2% per l'Italia e del 38,3% per la Spagna. Leggi l'articolo completo su
Leggo.it