TORINO - Parte male il mercato dell’ auto italiano nel 2022: a gennaio - secondo i dati del ministero dei Trasporti - sono state immatricolate 107.814 auto con un calo del 19,7% sullo stesso mese del 2021. Il gruppo Stellantis ha immatricolato a gennaio 38.593 auto, il 26,7% in meno dello stesso mese dell’anno scorso. La quota è del 35,8% rispetto al 39,2% di un anno fa. «Ci auguriamo che adesso, finalmente, il Governo riprenda in mano i dossier, come quello dell’automotive, che negli ultimi mesi sono stati completamente trascurati» Lo afferma il presidente dell’UUnrae Michele Crisci. «L’elenco delle misure auspicate dall’Unrae - spiega - parte dalla necessità di dare rapida attuazione ai piani previsti dal Pnrr per le reti di infrastrutture dei veicoli elettrici, con un cronoprogramma puntuale su come investire le risorse stanziate.
È urgente, inoltre, portare avanti i progetti del Ministero dello sviluppo economico a sostegno dell’acquisto di veicoli a basse emissioni, per non bloccare il processo di elettrificazione nel nostro Paese.
È il commento del Centro Studi Promotor che mette in evidenza il calo del 34,8% a gennaio sullo stesso mese del 2019, precedente la pandemia.« La gravità della situazione è messa bene in luce dal fatto che, se si proietta il dato del gennaio scorso sull’intero 2022, si ottiene un volume di immatricolazioni, per l’intero 2022, di 1.198.000 autovetture con un calo del 17,8% sul 2021», spiega. Secondo il Centro Studi Promotor «l’attuale situazione del mercato dell’ auto assolutamente anomala, non solo perché per livello di immatricolazioni ci riporterebbe agli anni ‘60 del secolo scorso, ma anche perché l’andamento del settore rischia di essere in netto contrasto con quello dell’economia. Per il 2022, mentre ci si attende, secondo Bankitalia, una crescita del Pil del 3,8%, il mercato dell’ auto, se non si inverte la tendenza in atto, potrebbe far registrare un calo del 17,8%. È del tutto evidente - sottolinea Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - che, in mancanza di interventi immediati, il settore dell’ auto, che vale il 12% del Pil, potrebbe diventare una pesante palla al piede per il Pil, mettendo fortemente a rischio la prospettiva di una crescita del 3,8% prevista per quest’anno. La situazione dell’ auto avrebbe dovuto essere affrontata nell’ambito della Legge di Bilancio per il 2022. Non è stato così e ora si pone con estrema urgenza la necessità di immediati interventi governativi per invertire la pericolosissima tendenza in atto»
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