L’incontro si concentrerà sulle regolamentazioni riguardanti emissioni ed efficienza dei consumi ma sarà usato anche per discutere del North American Free Trade Agreement, l’accordo di libero scambio tra Usa, Canada e Messico che il leader Usa vuole riscrivere. Al tavolo ci saranno sostanzialmente due schieramenti: quello dell’amministrazione Trump, che si prepara a smantellare la normativa voluta dal governo precedente di Barack Obama e difesa da Stati come quello della California; e quello dei produttori di auto, che secondo il 45esimo Commander in chief non hanno reagito con entusiasmo ai suoi piani pensati per aiutarli a ridurre i costi e a rispondere alle esigenze dei consumatori (che in Usa chiedono sempre di più Suv e pickup truck). È vero che le case automobilistiche si sono lamentate di standard troppo rigidi ma l’allentamento regolatorio che Washinton si appresta a realizzare è così ampio che - è la tesi - creerà più problemi che benefici. Ieri, nel corso dell’assemblea annuale dei soci di Ford, il Ceo Jim Hackett e il presidente Clay Ford Jr hanno espresso il desiderio di un compromesso: «Non stiamo chiedendo all’amministrazione uno smantellamento» delle regolamentazioni.
«Vogliamo la California al tavolo [DEI NEGOZIATI]e vogliano standard nazionali unici che includano la California». Lo Stato sulla costa occidentale degli Usa può infatti determinare i suoi standard sulle emissioni e idealmente vorrebbe veicoli a zero emissioni. Il cosiddeto Golden State ha lanciato una causa contro il governo Trump proprio per fermare il passo indietro regolatario; molti Stati di orientamento democratico hanno seguito il suo esempio. In totale sono 17 gli Stati più il District of Columbia ad avere aderito all’azione legale; insieme rappresentano 140 milioni di persone e oltre il 40% del mercato auto. Leggi l'articolo completo su
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