La Allroad ha spazio da vendere (il bagagliaio supera i 500 litri di capacità), è lunga 475 centimetri ed ha un passo di 282 cm che garantisce abitabilità, stabilità senza penalizzare minimamente l’handling e rapidità di risposta. Fra le tante chicche c’è il minor peso (fino a 90 chili rispetto alla generazione precedente) e sospensioni capolavoro, ora a cinque bracci sia all’avantreno sia al retrotreno, che garantiscono cinematismi raffinati e un totale contatto con il terreno, qualsiasi sia il tipo di fondo.
Anche i freni non scherzano, davanti ci sono dischi autoventilati che possono avere un diametro fino a 338 mm. Quasi non si sentono invece i 34 millimetri in più di altezza da terra rispetto alla Avant da cui deriva e che sono in parte compensati dagli ammortizzatori elettronici e dalla possibilità di scegliere le modalità di guida. Tutta questa tecnologia si sente anche se non si vede, affrontare i tornanti e le curve pure veloci del Passo Bernina, sia in salita che in discesa, è una vera libidine. La cosa che più impressiona non sono le performance seppur entusiasmanti, ma la fluidità e la facilità di guida.
A4 si inserisce in curva rapida come una gazzella e tiene la traiettoria con grande autorevolezza, la trazione è superba anche quando l’aderenza scende perché ad oltre duemila metri d’inverno il “verglass” è sempre dietro l’angolo. La frenata è potente e precisa, ma mai brusca, pastosa e modulabile. Il V6 spinge che è una meraviglia, giocare con le paddle dietro il volante è un vero divertimento, ma in realtà serve a poco in quanto anche in modalità completamente automatica la scelta del rapporto ottimale è tempestiva e impeccabile. I dispositivi di infotaiment di ultima generazione mettono a proprio agio, l’impianto audio rende il salotto in grado di andare anche in fuoristrada una sala d’ascolto. Leggi l'articolo completo su
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