Ancora con il V8, ma più cavalli. A differenza della tedesca però, la giapponese mantiene il motore V8 anche se non dichiara ancora né cilindrata né potenza. La IS F di precedente generazione aveva un poderoso 5 litri con 431 cv, ma i meglio informati parlano di almeno 460 cv, ottenuti probabilmente anche con una riduzione della cilindrata. Dovrebbero essere mantenute le tecnologie distintive del V8 come la doppia iniezione – diretta e indiretta, una soluzione che da poco anche il gruppo Volkswagen sta adottando sui suoi motori – e gli alberi a camme con variatore di fase elettrici, più precisi e veloci di quelli idraulici comunemente usati. Non ci dovrebbero essere novità neppure per il cambio sequenziale ad 8 rapporti che trasmette il moto alle ruote posteriori con l’interposizione di un differenziale autobloccante.
Spunta lo spoiler in coda. La presenza del V8 è abbondantemente documentata da elementi esterni. Primo fra tutti il cofano anteriore, più bombato e provvisto superiormente di sfoghi d’aria, e poi ci sono prese più ampie e vistose come quella della ormai classica calandra a clessidra che lambisce quasi il suolo. Più ampi i passaruota per ospitare gli pneumatici di dimensioni maggiorate e montati su cerchi da 19 pollici a 10 razze in alluminio forgiato. Da quello posteriore è ricavata una presa che il cui profilo, allungandosi vero la minigonna laterale, disegna una grande L. Grande attenzione all’aerodinamica testimoniata anche dai particolari come i labbri di fronte alle ruote e lo spoiler a scomparsa, posizionato sul bordo del baule posteriore e che fuoriesce a 80 km/h per poi rientrare al di sotto dei 40 km/h. L’elemento più grintoso sono però le due coppie di terminali disposti in diagonale.
Abitacolo di grande personalità. Anche l’abitacolo vede modifiche consequenziali. La plancia presenta finiture in carbonio e la strumentazione su display TFT ad alata definizione ha ora il contagiri con la scala rossa a 7.300 giri/min e il tachimetro con scala fino a 210 miglia orarie che corrispondono a 340 km/h. Diverse e più numerosi anche le visualizzazioni relative ad altri dati di bordo che possono essere variate a piacimento anche nel colore oppure cambiano selezionando una della 4 modalità di guida previste. Ulteriore scenografia è la ghiera circolare metallica che si muove a seconda della configurazione prescelta, come sulla IS e prima ancora sulla LFA. Diverso anche il volante, per la prima volta con corona a sezione ellittica, e la strumentazione in alluminio dotata di inserti in gomma a L. La lettera F invece trova spazio un po’ ovunque, compresi i sedili anch’essi specifici per questa versione. Ultimo particolare è la presenza del touchpad per controllare il sistema multifunzione al posto del joystick cui gli ultimi modelli Lexus ci avevano abituato.
Per loro, ma non per noi. La RC F sarà presentata a giorni rivelando le sue forme dal vero verniciate di un blu elettrico che ricorda molto da vicino le Subaru – casa tra l’altro nell’orbita del gruppo Toyota – e anche le sue prestazioni con l’obbligo di essere alla pari con la vicina M4. Il suo arrivo avverrà nella seconda metà dell’anno, ma non in Italia e in altri mercati europei che hanno scelto di avere in gamma solo modelli ibridi. Dunque per noi ci sarà solo la RC Hybrid e il suo debutto a listino è previsto non prima della metà dell’anno. Leggi l'articolo completo su
Leggo.it