Per effetto del coronovirus il gruppo ha anche già ritirato le precedenti stime per l'anno in corso: decisioni analoghe sono state adottate anche da Audi e dalla Porsche SE, la holding con la quale le dinastie Piech e Porsche controllano Volkswagen Ag. Il fatturato complessivo è sceso di 5 miliardi, attestandosi a quota 55, mentre il risultato operativo è crollato da 3,9 a 0,9 miliardi (1,6% di Ebit). Ma a Wolfsburg, almeno per ora, non hanno problemi di liquidità: in cassa ci sono poco meno di 18 miliardi.
Il solo marchio Volkswagen ha venduto in marzo quasi il 38% di auto in meno, che è pari alla flessione del mercato tedesco del mese. La Cina è il mercato che ha appesantito maggiormente il gruppo con un cedimento da inizio anno superiore al 35%. Gli Stati Uniti hanno perso solo un terzo rispetto al Regno di Mezzo nel primo trimestre, -12,9%.
Ma già con aprile le cose sono destinate cambiare, visto che la pandemia sta colpendo duramente Oltreoceano. Non solo: in Cina il governo ha deciso di riattivare per due anni il programma di incentivi per le auto elettriche e plug-in e la rete di vendita è stata quasi completamente riaperta. Già con la prossima settimana i vari marchi del gruppo intendono riavviare la produzione, seppur in modo graduale e differenziato anche fuori dal Celeste Impero e, soprattutto, con straordinarie misure igienico-sanitarie. Leggi l'articolo completo su
Leggo.it