La numero 5 di Buemi/Davidson/Nakajima marcia invece sicura mantenendo un margine di circa 30 secondi, ma con stint meno lunghi di prima, con l’obiettivo dichiarato di preservare meglio le gomme e mettersi al riparo dalle forature, un pericolo tutt’altro che peregrino su una pista sporcata dal passaggio di 60 vetture per 22 ore, ma soprattutto una paura ancestrale per un costruttore che per colpa delle forature perse nel 1999 una Le Mans stradominata. Nella LMP2 sembra essersi oramai stabilizzata la leadership della Alpine Signatec motorizzata Nissan di Menzes/Lapierre/Richelmi che ha un giro di vantaggio sulla Oreca della G-Drive guidata da Rusinov/Stevens/Rust.
Nella GTE-Pro invece la Ford ha preso il comando con la numero 68 di Hand/Bourdais/Muller ai danni della Ferrari numero 82 del team Risi di Fisichella/Vilander/Malucelli la quale ha anche rischiato di uscire di scena con un uscita di strada che, non ha portato conseguenze alla meccanica. Terza c’è l’altra Ford GT numero 69 di Dixon/Briscoe/Westbrook, seguita dall’altra numero 66 di Pla/Mücke/Johnson. Nella GTE-Am continua invece il dominio Ferrari con 4 vetture nei primi 5 posti, ma davanti a tutte c’è la 458 numero 62 della Scuderia Corsa guidata da Sweedler/Bell/Segal. Cominciano ora le due ore di gara decisive.
Leggo.it