La esclusivissima Avio in livrea celeste con una doppia linea bianca è un tributo, anche nei materiali, al mondo dell'aeronautica, “in particolare a quella italiana”, ha sottolineato Domenicali. Sotto il cofano monta il V10 aspirato da 5.2 litri e 610 cavalli con cambio doppia frizione a 7 rapporti. Potente e leggera, la serie limitata ha un telaio ibrido in alluminio e carbonio con un rapporto peso/potenza di 2,33 chilogrammi per cavallo. Anche nelle prestazioni, il “toro volante” ricorda un aereo: 3,2 secondi per schizzare da 0 a 100 km/h e 325 km/h di velocità massima, un terzo di Mach 1, la velocità del suono.
Il costruttore di Sant'Agata Bolognese ha portato nel Regno di Mezzo anche Lamborghini Huracán LP 580-2, ovvero la versione a trazione posteriore della coupé da 10 cilindri. Ai cinesi, almeno a quelli facoltosi che se la possono permettere, non potrà non piacere l'esperienza di guida con 580 cavalli da amministrare, tutti concentrati sulle ruote dietro e da “distribuire” con cura sui meno di 1.400 chilogrammi di peso (a secco) del bolide che, come le altre Huracán, dispone della tecnologia “cylinder on demand” abbinata al sistema stop-and-start”.
Al pubblico del 14° salone della capitale è stato presentato anche il modello “aperto”, la Huracán LP 610-4. La Spyder, sempre equipaggiata con il “solito” V10, scatta da 0 a 100 km/h in 3,4 e raggiunge i 324 km/h di velocità di punta. La nuova capote in tessuto è l'elemento distintivo del bolide italiano, le cui linee si differenziano dalla coupé. Le barre di sicurezza integrate scattano automaticamente in caso di necessità. Il tettuccio è disponibile in tre colori (rosso, nero e marrone) ed ha un sistema di comando elettroidraulico con un tempo ai apertura di 17 secondi fino ad un'andatura di 50 orari.
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