Per il top manager il piano è «una road map audace e decisiva verso una profonda trasformazione che vede al centro della strategia futura i veicoli elettrici e le soluzioni di mobilità». Il primo degli 11 veicoli a zero emissioni previsti entro la metà del decennio debutterà già l'anno prossimo: sarà una macchina inedita realizzata su una nuova piattaforma elettrica globale. Dal 2022 arriveranno Suv ed Mpv a batteria. Grazie al “Plan S”, Kia punta a commercializzare 500 mila veicoli elettrici l'anno ed un milione a basse emissioni (Cina esclusa) entro il 2026. Già un anno prima dovrebbe venire raggiunto l'obiettivo del 25% di vendite eco-friendly a livello globale. Il costruttore del gruppo Hyundai punta anche ad un margine operativo del 6% e ad un Roe (redditività del capitale proprio) del 10,6%.
Con i suoi nuovi modelli ed i suoi servizi alla mobilità, Kia Motor intende «affermarsi quale marchio apprezzato dai millennials». Un obiettivo strategico importante, che non persegue solo Kia. Perché le “avanguardie” della cosiddetta generazione digitale (nata tra il 1980 ed il 1995) hanno già una buona conoscenza della tecnologia e una naturale propensione all'uso degli strumenti digitali. Il marchio ha svecchiato il linguaggio stilistico e intende venire identificato come brand innovativo anche con soluzioni di mobilità personalizzate, a nuovi “strumenti di vendita” ed alle soluzioni a guida autonoma messe a punto nell'ambito del gruppo assieme alla Aptiv per velocizzare il raggiungimento dei livello 4 e 5.
Allo stesso tempo, tuttavia, il costruttore asiatico punta anche a «massimizzare il valore per gli azionisti e guadagnare più fiducia dal mercato rafforzando costantemente la propria competitività». Un altro obiettivo comune a molte case. Che Kia insegue a cominciare dal 2020 dopo aver archiviato il 2019 con una flessione del 3% della vendite globale di gruppo (in Europa il singolo marchio ha contabilizzato una nuova crescita, +2,1%). Leggi l'articolo completo su
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