TORINO - Eni e Iveco - due degli attori che assieme a Cnh hanno recentemente siglato un memorandum d’intesa per «sviluppare potenziali iniziative congiunte negli ambiti di agricoltura, mobilità sostenibile ed educazione - avevano già annunciato lo scorso aprile la volontà di unire le proprie competenze per esplorare una possibile cooperazione in iniziative di mobilità sostenibile nel settore dei veicoli commerciali in Europa e accelerare il processo di decarbonizzazione dei trasporti, ambito nel quale entrambe sono attive da tempo. L’obiettivo indicato è la definizione di una piattaforma integrata di mobilità sostenibile per le flotte di veicoli commerciali, attraverso l’offerta di mezzi innovativi alimentati con biocarburanti e vettori energetici sostenibili, quali il biocarburante HVO (Hydrotreated Vegetable Oil, o Olio Vegetale Idrogenato), il biometano, l’idrogeno e l’elettrico, e delle relative infrastrutture.
La collaborazione prevede l’offerta, da parte di Eni, di HVO puro al 100% utilizzabili dai veicoli pesanti Iveco dotati di motorizzazione compatibile.
«La collaborazione con IVECO si inquadra nel percorso di Eni per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni nette al 2050. Per realizzare questa transizione - aveva dichiarato Giuseppe Ricci, direttore generale energy evolution di Eni al momento di annunciare l’accordo - è fondamentale utilizzare in modo complementare tutte tecnologie disponibili che possano concorrere a fornire prodotti utili a ridurre le emissioni. Insieme a Iveco potremo segnare un’accelerazione verso un trasporto merci più sostenibile proprio perché comprende sia soluzioni tecnologicamente pronte e immediatamente utilizzabili, come il biocarburante HVO, di cui Eni è il secondo produttore europeo, e il biometano, sia lo studio congiunto di soluzioni che saranno pronte a medio e lungo termine, come la rete a idrogeno e l’elettrificazione dei veicoli commerciali, riconoscendo che la complessità della transizione energetica richiede il contributo sinergico e la lungimiranza di tutti gli attori della filiera».
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