Fittipaldi ovviamente respinge ogni accusa mentre i suoi avvocati in Brasile sostengono che l'ex iridato F1 è "vicino alla miseria" tanto che non disporrebbe neanche di 2000 euro per sostenere le spese processuali. Tutta una finzione secondo i creditori, perché i soldi (e tanti) li avrebbe in USA, Paese in cui dopo l'esperienza in F1 ha corso vincendo nella Indycar il titolo 1989, aggiungendovi anche due 500 Miglia di Indianapolis. Successi che gli hanno permesso di incassare cospicui premi in denaro che di fatto hanno consentito a lui e al fratello Wilson di risollevarsi dopo i pesanti investimenti sostenuti nel ruolo di costruttori della Fittipaldi/Copersucar in F1, operazione costosa e che non ha mai regalato soddisfazioni. E che, anzi, lo tolse dal giro buono della F1 perché Emerson, inseguendo il sogno di essere vincente con una vettura brasiliana, anziché proseguire la carriera con team come McLaren o Lotus, dal 1976 al 1980 gareggiò con la propria monoposto ritrovandosi nella parte bassa degli schieramenti di partenza. Lo scorso weekend, come niente fosse Fittipaldi era sulla pista di Kart di Lonato dove si svolgeva una prova della Euro Series. Era là perché vi correva il figlioletto Emmo, e tutti sanno quanto sia costosa una stagione in kart, per di più in Europa: non meno di 200mila euro. Ora questa brutta e ingombrante vicenda, che getta una pesante ombra su un pilota che è stato uno dei colossi della Formula 1. Leggi l'articolo completo su
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