«Davvero complimenti al lavoro che è stato fatto, devo dire che questa strategia di silenzio e riservatezza che ha accompagnato negli ultimi mesi tutto il percorso di progettazione e progresso della macchina, a fari spenti e sotto traccia, è stato fantastico», ha quindi aggiunto Malagò, che si è detto anche «molto orgoglioso della Ferrari, ma soprattutto mi ha commosso tutta la squadra quando Vettel è andato ad abbracciare tutti: ho visto tutta la struttura, dai tecnici ai meccanici, molto bandiere italiane. E quando vedo la bandiera italiana e vinciamo, ovviamente sono l'uomo più felice del mondo».
Premesse che sembrano finalmente vedere la Rossa in grado di competere per il titolo con la Mercedes: «È tutto molto prematuro - ha concluso il capo dello sport italiano - ma la Formula 1 non è come una partita di calcio che se vinci la prima di campionato contro una grande non è detto che automaticamente sei protagonista per tutto il campionato. Nella Formula 1 ci sono elementi di natura tecnica che sono oggettivamente imprescindibili e questi oggi sono stati riscontrati».
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