Se sono rose, fioriranno o almeno è questa la speranza in casa Ferrari. Nel secondo giorno di test pre-stagionali in Bahrein la Rossa piazza il guizzo vincente e segna il tempo più veloce della giornata grazie a Carlos Sainz. Lo spagnolo realizza una serie di giri con ottimi tempi, quasi a testimoniare la buona tenuta della nuova monoposto di Maranello. Alle sue spalle Sergio Perez con la solita Red Bull che - come sottolinea prudentemente lo stesso Sainz Junior a fine sessione - «è veloce e resta in modo evidente la macchina da battere». Alle loro spalle Lewis Hamilton alle prese con una Mercedes ancora alla ricerca del miglior assetto in pista. Leggermente più indietro, sesto, Charles Leclerc che, da regolamento, ha dovuto condividere la monoposto con Sainz. In casa Red Bull tiene banco ancora il caso Christian Horner. Il team principal degli austriaci, sotto indagine per le accuse di «comportamento inappropriato» da parte di una collega di squadra, non ha voluto parlare del suo futuro spiegando che «è in corso un procedimento di cui sono parte e per questo non posso commentare». In merito all’evoluzione della monoposto si è limitato a dire che «con un periodo così limitato dei test, ogni giro è importante» e che «le prestazioni sono andate secondo i piani» anche se «è difficile trarre conclusioni dopo una giornata». C’è ancora tempo per capire se quello della Ferrari è soltanto un fuoco di paglia.
I test pre-stagionali, d’altronde, sono influenzati da una serie di variabili che non consentono di avere un reale riscontro delle differenze tra le scuderie.
Soddisfatto appare anche Leclerc: «L’anno scorso tutto poteva succedere in una curva e cambiare in quella dopo: era il peggio che poteva capitare. Quest’anno il feeling è migliore, il bilanciamento è più consistente. Per questo motivo la base di partenza è migliore. Lo scorso anno non si capivano i difetti, si poteva dire di tutto. Nel 2024 la direzione in cui vogliamo migliorare è molto chiara. Ma a livello di competitività non si può dire nulla: a volte ci sono state macchine molto veloci ma difficili da guidare, altre volte è capitato il contrario», ha detto il pilota monegasco.
Leggi l'articolo completo suLeggo.it