Ghosn si era presentato questa mattina davanti al giudice per l'udienza preliminare, nella sua prima apparizione pubblica in 7 settimane, contestando di fatto le accuse del pubblico ministero di aver occultato ingenti compensi in un periodo compreso tra il 2010 e il 2017, oltre a negare di aver commesso una serie di illeciti finanziari, tra cui il trasferimento di circa 15 milioni di dollari ad una succursale saudita, per cui è indagato di abuso di fiducia.
Nel corso di una conferenza stampa, l'avvocato di Ghosn ha inoltre dichiarato di non ritenere ci siano i presupposti legali per un prolungamento della detenzione, ne di considerare giustificabile la motivazione del giudice di respingere la richiesta di libertà su cauzione. Durante l'udienza l'ex tycoon 64enne è stato accompagnato in aula in manette, ed è apparso più magro rispetto al giorno del suo arresto, lo scorso 19 novembre, fanno notare i media nipponici.
Il caso giudiziario ha sollevato numerose perplessità sulla volontà delle autorità legali di estendere il fermo, così come la conduzione degli interrogatori nei quali non è consentita la presenza dell'avvocato. Nel sistema giudiziario giapponese non è prevista la presunzione di innocenza e l'imputato può essere trattenuto dalla polizia fino a 23 giorni in assenza di un'incriminazione, con ulteriori proroghe prima dell'inizio effettivo del processo. Leggi l'articolo completo su
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