All’ex tycoon 65enne era stato vietato di vedere la propria consorte nel periodo di detenzione, e aveva un accesso limitato alle conversazioni tramite videoconferenza durante la libertà su cauzione. Al suo arrivo in Libano, la scorsa settimana, Ghosn ha escluso che la moglie avesse orchestrato il piano di fuga, insistendo che il progetto era stato ideato da lui personalmente. Carole - che mantiene anche la cittadinanza statunitense - aveva lasciato il Giappone lo scorso aprile, dopo il quarto mandato di arresto a carico di Ghosn, ma aveva continuato la campagna di sensibilizzazione in diversi paesi, chiedendo un equo processo e la liberazione del marito. Leggi l'articolo completo su
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