Per il costruttore che due settimane fa in Catalogna ha vinto per la quarta volta consecutiva con Sébastien Ogier e Julien Ingrassia il titolo piloti e navigatori, si dovrebbe trattare di una formalità o poco più. Hyundai ha 82 punti di ritardo e con due gare ancora da disputare ne ha al massimo 86 a disposizione. Ma sia il team coreano, sia quello di britannico di Ford, M-Sport, sia quello francese di Citroën, che tornerà ufficialmente a competere fra i brand l'anno prossimo con la nuova C3, hanno già provato a “mettere alle strette” la casa tedesca, che dovrà fare i conti anche con Toyota e la sua Yaris da rally. Nel team vincente di Volkswagen Motorsport ci sono cinque tecnici italiani: Fabrizio Borra, Yari Mischinelli, Matteo Demetz, Roberto Pogliano, Uldorico Giovanelli e Alessandro Ferrari.
La Polo R ha disputato finora 50 rally iridati, vincendone 40 (“solo” sette su undici quest'anno, contro i 12 su 13 delle due ultime stagioni). I motivi di interesse della penultima tappa del Wrc che si conclude in Australia a metà novembre riguardano il secondo posto al quale possono ancora ambire in cinque. Andreas Mikkelsen (VW Polo) e Thierry Neuville (Hyundai 20) sono appaiati a quota 127: nelle ultime due stagioni il norvegese è stato terzo, il belga sesto. Alle loro spalle ci sono il neozelandese Hayden Paddon (114), nono nel 2015, e lo spagnolo Dani Sordo (111), entrambi al volante di una Hyundai i20. Jari Matti Latvala è più staccato (104 punti), ma il pilota della Volkswagen è il più vincente fra quelli in corsa (16 vittorie), escludendo Ogier.
Latvala, inoltre, si è imposto nelle ultime due edizioni nelle quali non l'ha spuntata il compagno di scuderia francese. Il finnico si era aggiudicato le prove del 2011 e del 2012, quando gareggiava al volante di un'auto dell'Ovale Blu. Volkswagen schiera insomma i due piloti che hanno dominato la competizione britannica nell'ultimo lustro.
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