«Anziché ammettere che si è sbagliato, ha sostenuto che fosse stato un mio errore, perché avrei frenato troppo presto», ha ricordato lo svizzero in un'intervista ad Autosport. «Lo rispetto come pilota, ma non posso accettare quello che è accaduto un anno fa», ha tuonato. Aggiungendo poi un pizzico di ulteriore tensione: «Dopo Battersea (l'area di Londra dove si era disputato l'ePrix “incriminato”, ndr) – ha proseguito Buemi – c'è stata un'altra brutta storia della quale non si è accorto nessuno e della quale non parlerò».
La vigilia dell'appuntamento di Montreal appare incandescente, perché il brasiliano getta addirittura benzina sul fuoco. Le sue parole non sono (o non sembrano) di quelle che tradiscono molto fair play. «Il suo parere non mi interessa – ha tagliato corto – di Grassi – Io sono come sono. Continua a cavalcare la vicenda di Battersea e come mi sono comportato. Ma a me non importa e poi ormai è acqua passata».
Il brasiliano dell'Abt Schaeffler Audi Sport Team ha rincarato: «Ha già perso un mondiale per colpa di un errore da principiante nel warm-up (il riferimento è Londra 2015, quando poi il titolo andò a Nelson Piquet jr, ndr)», ha rilevato. «In questo fine settimana ha più pressione di me – ha concluso – di Grassi – Buemi può solo perdere e come abbiamo visto in passato sia lui sia la scuderia hanno più volte fatto errori». Il “riscaldamento”, insomma, è psicologico.
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