Lucas di Grassi (Audi Sport Abt Schaeffler) parte da campione del mondo affiancato dal confermato compagno di squadra Daniel Abt. Sébastien Buemi (Renault e.Dams) è il vice deluso che per l'ultima volta potrà difendere i tre titoli a squadre vinti con la scuderia assieme a Nicolas Prost. Anche Mahindra, terza con Felix Rosenqvist fra i piloti e fra i team, ha ribadito la fiducia alla sua coppia di piloti (l'altro è Nick Heidfeld). Sono da seguire con attenzione anche i veterani della rassegna Nelson Piquet jr (passato alla Jaguar Panasonic), Sam Bird (Ds Virgin) e Jean-Eric Vergne (Techeetah) ed i nuovi arrivati dal “pedigree” di lusso come Neel Jani (Dragin Racing) e Andrè Lotterer (pure lui Techeetah), già iridati del Wec, e Kamui Kobayashi (Andretti) per via delle sue tre stagioni in F1.
A cominciare da Hong Kong, le monoposto a zero emissioni saranno più potenti: da 170 a 180 kW. Il giro veloce verrà premiato con un punto, ma solo se il crono è di uno dei piloti che si sono classificati nei primi 10. Troppo spesso in passato si sono viste girare monoposto per pochissimi giri e solo per fare il tempo, anche se nessuno ha vinto il mondiale grazie a quei punti.
Tra gli spunti di interesse delle prime due prove c'è la differente lunghezza della gara. Il primo ePrix è articolato su 43 giri, il secondo su 45. L'anno scorso aveva vinto Buemi, lo svizzero che quest'anno potrà correre anche in casa, a Zurigo, ultima delle quattro tappe del Vecchio Continente. La prima gara europea dovrebbe essere quella di Roma, a metà aprile. Ma poiché l'ePrix di San Paolo del Brasile è stato posticipato al 2019 non è escluso che venga “ripescata” una località in Europa. Entrambe le partenze di Hong Kong sono alle 15, cioè nella mattina italiana considerate le 8 ore di differenza di fuso orario. Leggi l'articolo completo su
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