L'ipotesi più probabile è che il programma collaterale della Formula E, che “occupa” i centri metropolitana per alcuni giorni bloccando silenziosamente alcune arterie anche importanti, riguardi le auto da turismo. Una sorta di versione a zero emissioni del World Touring Car Championship (Wtcc). Anche perché quello che si corre in pista è attualmente “povero” di costruttori. Adesso che è diventato ufficiale che il circuito politicamente corretto verrà colonizzato da molte case, il progetto potrebbe concretizzarsi più velocemente.
Del resto la Formula E è considerata una vetrina tecnologica: i bolidi sono il sogno che solo pochi si possono permettere, ma le auto da turismo la realtà che le case devono commercializzare. Il possibile inserimento di corse dimostrative o di un altro campionato elettrico potrebbe aumentare l'interesse del pubblico, avvicinandolo a modelli in vendita in gara sullo stesso tracciato. L'ipotesi che anche il Rallycross possa beneficiare di una forma di elettrificazione è già allo studio e conferma la svolta della Fia.
Finora la Formula E ha vissuto su iniziative sporadiche. Una di queste si era svolta ad Hong Kong, all'inizio della scorsa stagione. Lungo la pista allestita per i bolidi a batteria si era disputata anche una gara riservata a Golf elettriche.
Leggo.it