Nair, che è anche Chief technical officier, ha aggiunto che “l'obiettivo dichiarato del nostro programma Ford GT era di vincere a Le Mans e siamo molto fieri di averlo concretizzato nel corso di questo primo anno”. Magari il barone Pierre De Coubertain arriccerebbe il naso, ma a Ford (come alla maggior parte dei contenenti) piace partecipare soprattutto se ci sono possibilità di vincere.
Del resto per l'Ovale Blu le cose si sono messe bene dopo un avvio in salita. A parte l'enorme interesse suscitato dal modello, sono arrivati il successo di Richard Westrbrook e Ryan Briscoe negli Stati Uniti, sul circuito da Laguna Seca all'inizio di maggio, il secondo posto di Andy Priaulx, Marino Franchitti e Harry Tincknell alla 6 Ore di Spa Francorchamps nella classe GTE Pro qualche giorno dopo e quindi l'affermazione a Le Mans con Sébastien Bourdasi, Joey Hand e Dirk Muller.
Ford intravvede prospettive interessanti anche a medio termine, perché l'equipaggio schierato dalla scuderia Chip Ganassi UK - Billy Johnson, Stefan Mücke e Olivier Pla – si è insediato al comando della classifica provvisoria del WEC GTEPro traghettando anche il team in testa. “Siamo nel motorsport per vincere gare a campionati”, aveva precisato Nair. Per il momento i risultati stanno premiando l'impegno dell'Ovale Blu (anche al netto delle polemiche sulla “partita a scacchi” sul bilanciamento delle prestazioni, BOP), il cui obiettivo resta principalmente di sviluppare tecnologie da applicare poi sui modelli di serie.
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