Certo, va messa da parte l’attrazione per certe soluzioni di design del tipo berlina/coupé, e si deve guardare al sodo, tenendo conto che la base di partenza rimane pur sempre un veicolo da lavoro dalle forme un po’ squadrate e con apertura manuale delle portiere a scorrimento. Ciò detto, il super van della Ford si fa apprezzare per l’estetica ben curata (la griglia cromata a 5 barre e i gruppi ottici con luci diurne a Led richiamano la gamma auto) e per la guidabilità e il comportamento dinamico vicini a quelli d’una auto tradizionale. Ma il vero valore aggiunto del nuovo Tourneo sta nella capacità si sfruttare al meglio la cabina passeggeri, trasformata in un ambiente a 9 posti, elegante e funzionale, in cui sono disponibili 6 sedili individuali, con la possibilità di sistemare le due file posteriori in formato conferenza.
In particolare nell’allestimento Titanium (in listino a 37.000 euro più Iva con motore 2.0 litri da 170 cv) abbondano materiali di qualità, pelli pregiate, vani portaoggetti, luci, bocchette per l’aria condizionata, tendine e altoparlanti. Soprattutto, non mancano porte Usb individuali, utili per lavorare in viaggio, e in proposito Ford rammenta che «secondo uno studio relativo alle modalità di comunicazione e all’efficacia di interazione fra interlocutori in ambito business, la riunione face-to-face equivale allo scambio di 5 link video, 10 telefonate o ben 20 email».
A completare il contenuto premium del nuovo Tourneo una serie di tecnologie di assistenza alla guida già sperimentate sulle auto Ford, tra le quali spiccano il limitatore intelligente di velocità e il sistema di connettività e comandi vocali SYNC 3. Volendo, il van può anche rispondere a richieste del tipo «ho voglia di un caffè».
Quanto alle motorizzazioni, sono costituite dai turbodiesel EcoBlue di ultima generazione, 2.0 litri da 105, 130 o 170 cv. Abbinati al cambio manuale o automatico SelectShift a 6 rapporti, riducono le emissioni di CO2 a 162 g/km, garantendo il 20% di coppia in più a bassi regimi e una maggiore brillantezza. Quanto basta per far dire alla Casa dell’Ovale Blu che «l’efficienza è aumenta del 13%». Alla faccia dei nemici del diesel!
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