Come riferisce il magazine specializzato Autoactu, gli 'attori' del mondo dei motori e della mobilità hanno chiesto al presidente della Commissione europea di ''apportare alcuni adeguamenti'' al programma delle normative attuali e future, in particolare quelle relative alla riduzione delle emissioni di CO2. Con la cessazione generalizzata della produzione e della distribuzione di automobili e ''senza nuove entrate, molte aziende dovranno affrontare significativi problemi di liquidità a breve e medio termine - avvertono le quattro organizzazioni che chiedono un maggiore sforzo dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) - La cessazione dell'attività forzata ''sconvolge i piani che avevamo sviluppato per prepararci a conformarci alle leggi e ai regolamenti europei attuali e futuri entro le scadenze stabilite''.
Acea, Clepa, Etrma e Cecra affermano pertanto che ''debbano essere apportati alcuni adeguamenti al calendario di tali leggi'' sottolineando però che non ''si intende metterli in discussione, né i loro obiettivi di sicurezza stradale o di riduzione delle emissioni di CO2''. Le quattro organizzazioni affermano che ''sarebbe utile anche che la Commissione pubblicasse proprie linee guida sulle condizioni di salute e sicurezza in base alle quali i lavoratori possano tornare alle fabbriche e sia permesso ai concessionari riaprire le strutture in modo che ciò avvenga uniformemente in tutta la Ue''. Leggi l'articolo completo su
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