Fiat Chrysler ha sempre difeso la sua trasparenza, ma proprio nei giorni scorsi le autorità Usa avevano minacciato di alzare i toni se non si fosse trovata rapidamente una soluzione al problema. Ora il costruttore italo-americano dovrà avere l’ok definitivo, ma l’ottimismo è notevole poiché, come spiegato dall’azienda stessa, le nuove tarature del software che consentirebbero l’abbattimento delle emissioni senza penalizzazione per i consumi e le prestazioni, sono state definite dopo mesi di fitto dialogo e di test comuni proprio con i tecnici delle agenzie. Avuto in via libera per gli esemplari che andranno in vendita da qui in avanti gli ingegneri del costruttore italo-americano ritengono che lo stesso software potrà essere inserito anche nelle centraline dei 103.828 veicoli finiti nel mirino superando così definitivamente il problema e chiudendo un dossier che pesava anche sui mercati.
Le borse hanno apprezzato la svolta e il titolo del gruppo con sede ad Amsterdam ha chiuso con un buon 3,9% a Milano e parto con un +4% a Wall Street recuperando buona parte delle perdite del giorno precedente. A piazza Affari c’è stato il controsorpasso di Fca su Ferrari (-2%) che il giorno precedente aveva superato il valore di capitalizzazione della sua ex controllante (14,43 miliardi contro 14,22). L’azione Fca, in ogni caso, è in crescita del 19,4% dall’inizio dell’anno e del 60% negli ultimi 12 mesi.
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