L’accusa da parte della Epa, l’autorità americana competente in materia di ambiente, era stata ufficializzata nel gennaio del 2017, ma le indagini erano partite nel 2015, nel pieno dello scandalo Dieselgate di Volkswagen, che aveva spinto l’agenzia a indagare anche su altre case automobilistiche (nel mirino è finito anche il gruppo General Motors). Fca ha sempre smentito le accuse, ma ha comunque accantonato 815 milioni di dollari, mettendoli a bilancio lo scorso anno per far fronte alle eventuali sanzioni che sarebbero potute arrivare dalle indagini. Chiuso il capitolo emissioni, Fca porta avanti il suo programma di ingenti investimenti negli Stati Uniti. Si tratta di 4,5 miliardi di dollari destinati alla costruzione di un nuovo impianto produttivo nell’area metropolitana di Detroit e all’aumento della produzione di cinque stabilimenti in Michigan, per espandere e permettere l’elettrificazione dei marchi Jeep e Ram, con la creazione di quasi 6.500 posti di lavoro. Dal 2009 l’ammontare complessivo delle risorse investite dal gruppo in America è di 14,5 miliardi di dollari con la creazione di quasi 30.000 posti di lavoro. Leggi l'articolo completo su
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