Nel periodo di piano, Fca stima un tax rate effettivo di circa il 25%. In merito al free cash flow industriale, al 2022 è stimato tra 7,5 e 10 miliardi di euro, con un cagr tra il 2017 e il 2022 del 42%. Per la fine del 2018 è atteso a circa 6,2 miliardi, mentre nel 2020 dovrebbe scendere tra 3,5 e 4,5 miliardi di euro. Infine, sul fronte dei costi, il gruppo nel periodo di piano punta a ridurre le spese di 10 miliardi di euro grazie a una maggiore efficienza industriale e nella gestione degli acquisti. Nel periodo del piano 2018-2022 Fca vuole «ritornare a una consistente remunerazione degli azionisti». Questo verrà fatto attraverso «un dividendo con payout ratio di circa il 20%» e con un piano di riacquisto azioni proprie. «Siamo sulla strada dello scorporo, speriamo entro la fine dell’anno, ma non so cosa succederebbe se arrivasse qualcuno con un assegno, da oggi a quando si produrrà lo scorporo».
Così Sergio Marchionne, ceo di Fca, durante la sessione di domande con gli analisti finanziari nell’ambito Capital market day in corso al Centro Sperimentale di Balocco, ha riposto sui tempi per il previsto scorporo societario di Magneti Marelli. Davanti a un maxi-assegno, ammette però il manager italo-canadese, «secondo me saremmo anche aperti a una tale offerta se il valore fosse appropriato». Leggi l'articolo completo su
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