A casa l’aspetta, per festeggiare due volte, il ritorno e il compleanno, tutta la sua famiglia e gli amici, che «sono davvero felice di poter rivedere». Floersch ha ringraziato poi i tifosi, «sono sopraffatta da tutto il sostegno che ho ricevuto da tutto il mondo» e il personale dell’ospedale di Macao che l’ha curata, «il dr.Lau, il dr.Chan, il signor Lei Wai Seng, Maria Elisa Goncalves, l’angelo Sulanir Goncalves Pacheco e tutte le meravigliose infermiere». Floersch, alla sua prima stagione in F3, in gara con il team Van Amersfroot Racing, nel corso del quinto giro, aveva perso il controllo della sua monoposto che si è sollevata da terra per alcuni metri, volando oltre le barriere di sicurezza per schiantarsi sulla postazione dov’erano assiepati fotografi e cameraman, ferendone due e colpendo anche un commissario di gara che si trovava nei pressi. Un incidente all’apparenza fatale ma, come ha detto il suo team manager, Frits van Amersfoort, quel 18 novembre «Sophia doveva avere un angelo sulla spalla». Leggi l'articolo completo su
Leggo.it