È stato sanzionato con un “drive through” convertito in 22 secondi di penalità che lo hanno fatto scivolare al quattordicesimo posto. Il regolamento è il regolamento, ma la tempistica – ancora una volta – ha lasciato a desiderare. La direzione di gara è sembrata tentennare anche sulla ripartenza (dietro la safety car) disposta dopo il maxi tamponamento avvenuto pochi secondi dopo il primo via. C'è stato bisogno di oltre mezz'ora per stabilire l'ordine di partenza (lo stesso dell'avvio) per complessivi 45 minuti di interruzione.
Il podio è risultato essere composto dagli stessi piloti partiti ai primi tre posti: Mitch Evans (Panasonic Jaguar) secondo e Sébastien Buemi (Nissan e.Dams) terzo. Poi Sam Bird (Envision Virgin Racing), andato a punti per la seconda volta di fila dopo quattro gare a vuoto, e Maximilian Gūnther (Geox Dragon). Il tedesco conferma così lo stesso risultato di Parigi, ma in una gara ben diversa.
Dopo una qualifica da dimenticare, Lucas di Grassi (Audi Sport Abt Schaeffler) ha recuperato 10 posizioni in gara piazzandosi nono. Agli altri pretendenti è andata anche peggio: Robin Frijns (Envision Virgin) non ha finito la gara, Antonio Felix da Costa (Bmw i Andretti) non è andato oltre la 12° posizione. Nella generale assoluta Vergne guida con 130 punti seguito, a distanza, dal brasiliano dell'Audi con 98, da Evans con 87 e da Lotterer con 86. Fra le squadre, la Ds Techeetah ha guadagnato su tutti e resta al comando a quota 216. Audi si è arrivata a 173, mentre la Envision Virgin è salita a 150. A metà luglio i decisivi ultimi de ePrix, a New York. Leggi l'articolo completo su
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