«Sono qui perché spendo un giorno a settimana per visitare la rete in tutto il mondo. Sette giorni fa ero in Francia e la prossima volta sarò in Cina». Ed è qui che DS ha trovato il proprio Eden: nel 2015, su 76.500 unità vendute (+20,7%), il 21% sono andate nel paese della Grande Muraglia, ma non chiedete a Bonnefont quali sono le previsioni per i prossimi anni perché non vi risponderà, non per giocare a nascondino, ma per missione: «Io non gestisco DS per le vendite. Lo so è strano, ma il mio compito è costruire un brand premium e posizionarlo sul mercato come il simbolo del lusso francese nell’industria automobilistica. Se ci riusciamo, le vendite arriveranno».
Intanto quel brand, nato nel 2013 come una costola, è diventato una nuova Eva e ha la stessa dignità del suo “Adamo” Citroën e di Peugeot all’interno del Gruppo PSA, anche visivamente. Sulle DS, infatti, il “double chevron” è scomparso, il frontale dei modelli ha una nuova identità e la rete di vendita è sempre più specializzata per offrire quell’esperienza che deve essere alla base di un marchio premium francese, dunque chic, sofisticato, senza complessi di inferiorità e fiero del proprio charme e della propria diversità, ma sempre al passo con i tempi e con uno sguardo al futuro.
Un po’ come avviene per la moda, senza dimenticare le nuove tecnologie e i nuovi modi di fruizione dell’auto. E non è un caso che Bonnefont usi più volte la parola “fashion”, esalti l’artigianalità delle vetture: «La DS4 è l’unica del suo segmento ad avere la plancia rivestita in pelle, per di più senza cuciture, grazie ad una lavorazione che richiede 7 ore di lavoro manuale». E parli di connettività e nuovi servizi: «Già il 70% delle DS vendute in Europa sono connesse, ma è un mondo in continua espansione che sta rivoluzionando l’auto aprendo la porta a nuovi servizi e a nuovi modi di fruizione dell’auto. Per noi è talmente importante che io sono anche il capo della business unit che si occupa dei nuovi servizi di mobilità per tutti e tre i brand del Gruppo». DS guarda inoltre al noleggio con DS Rent, al car sharing, grazie ad un accordo con il gruppo Bolloré e dimostra di disegnare il proprio futuro anche attraverso gli aspetti “hard” e tradizionali dell’automobile, come la sportività, che troverà espressione sempre più numerose nella gamma DS Performance e ha già la sua vetrina nel team DS Virgin che partecipa al Campionato di Formula E.
Ma il vero manifesto stilistico e tecnologico de “la marque” è la E-Tense, un concept di coupè 2 posti da 402 cv, 250 km/h e 0-100 km/h in meno di 4 secondi ad emissioni zero in una veste emozionante e interni firmati dalle migliori firme francesi. «Se decidessimo di farla ora, costerebbe 230 mila euro. Siamo lontani da quel posizionamento, ma quella è la nostra direzione» afferma Bonnefont che conferma anche un altro orizzonte per DS e tutto il Gruppo: «Ormai è ufficiale: torneremo in America» e il grimaldello saranno proprio il marchio di lusso e i nuovi servizi di mobilità, ma anche 6 modelli globali, uno dei quali non condividerà neppure un bullone con qualsiasi altra Citroën o Peugeot. E, assicura Bonnefont, sarà davvero divina.
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